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Hiv feat. Aids, La Frode Scientifica del Secolo

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Nyko
view post Posted on 14/1/2014, 16:46




Bruno Ballardini, nel suo "Manuale di disinformazione - I media come arma impropria: metodi, tecniche, strumenti per la distruzione della realtà", ponendo l'accento sulle potenzialità della disinformazione, immagina, per un istante, che nei laboratori di ricerca per la guerra batteriologica di un potente paese si stia studiando un'arma letale: l'ingegneria genetica ha permesso di creare un virus che si diffonde per contatto sessuale, ha un'incubazione invisibile, distrugge nell'organismo umano tutte le difese immunitarie e resiste a qualsiasi attacco farmacologico.
Immagina che, per un malaugurato errore, il virus si disperda nell'area degli esperimenti e che vengano immediatamente prese delle misure di sicurezza prima che l'opinione pubblica possa essere informata non solamente del tipo di esperimenti svolti in quel laboratorio ma anche del pericolo che deriva dall'incidente.
Immagina anche che, dopo una rapida analisi della situazione, si giunga alla conclusione che la diffusione del virus da questo momento sarà inarrestabile e che occorra creare una copertura totale con la disinformazione.
Non contento, immagina che qualcuno abbia l'idea di "dirottare" rapidamente il virus in un altro paese, l'Africa, per poi informare l'opinione pubblica del fatto che "in Africa è scoppiata una nuova epidemia causata da un virus micidiale originato da contatti sessuali tra uomini e scimmie [...].".
Immagina che, per trasportare l'epidemia nel modo più rapido possibile in Africa, il virus venga inserito, forse all'insaputa delle stesse case farmaceutiche, nei vaccini destinati a quel Paese e che poi vengano eliminati anche i responsabili di questa operazione.
Immagina, infine, che vengano fatte sparire tutte le notizie riguardanti quegli esperimenti con un'operazione di "pulizia" degli archivi a livello mondiale e che, contemporaneamente, la stampa venga pilotata verso l'ipotesi della nascita di una nova epidemia in Africa [1].

Note e fonti:
[1] "Manuale di disinformazione - I media come arma impropria: metodi, tecniche, strumenti per la distruzione della realtà", di Bruno Ballardini, Edizione Castelvecchi, 13, 14


 
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Nyko
view post Posted on 14/1/2014, 17:26




Nonostante l'immagine appena descritta sia inquietante, sono in molti gli attivisti "dissidenti" che, da anni, si battono contro quella che definiscono la più grande farsa del mondo scientifico, la correlazione tra Hiv ed Aids, spingendosi addirittura oltre l'agghiacciante immaginazione di Bruno Ballardini.

Il punto più strano della faccenda è che, ad aizzare i "dissidenti" e la loro teoria secondo la quale l'Aids non esisterebbe neppure, ci hanno pensato, negli anni, gli "scopritori" del virus, i quali, in più riprese, si sono espressi contro le loro stesse scoperte.

CITAZIONE
Luc Montagnier, Ricercatore francese, nonché il primo a segnalare il virus dell'Aids in una pubblicazione scientifica, nel Maggio del 1983, ha rilasciato un'intervista, visionabile in lingua originale al seguente link:
Intervistatore: "Lei ha parlato piuttosto di stress ossidativo: forse trattare lo stress ossidativo è un miglior modo di occuparsi dell'epidemia [...] di Aids?"


Montagnier: "[...] si può essere esposti più volte all'Hiv senza esserne infettati in modo cronico.

Il nostro sistema immunitario si sbarazza dei virus in qualche settimana, se si ha un buon sistema immunitario.



Intervistatore: "Se abbiamo un buon sistema immunitario, allora, il nostro corpo può sbarazzarsi naturalmente dell'Hiv?"


Montagnier: "."


Intervistatore: "Ora, una cosa che lei ha detto, mentre stava parlando del fatto che se si ha un sistema immunitario solido è possibile sbarazzarsi dell'Hiv/Aids [...]"


Montagnier: "Naturalmente."

CITAZIONE
Se Luc Montagnier è il primo a segnalare il virus dell'Aids in una pubblicazione scientifica, è il Dottor Robert Gallo, docente del "National Cancer Institute" di Bethesda, nel 1980, a dichiarare di aver isolato, nelle cellule di un leucemico, tracce di acido nucleico che non può essere altro che un nuovo virus, che viene "battezzato" dal suo scopritore col nome di "Human T-cell Leukemia Virus" ("Htlv"). E' l'atto di nascita del virus dell'Aids.

Si riporta, di seguito, un estratto molto indicativo tratto da un procedimento penale nei confronti del Dottor Robert Gallo, tenutosi in Australia nel 2007 e consultabile al seguente link, in cui Gallo stesso ammette, davanti al Giudice, che l'Hiv non è la causa dell'Aids:
Avvocato: "Lei aveva trovato l'Hiv in 48 persone su 119, cioè il 40%?"


Gallo: "Sono d'accordo."


Avvocato: "E' d'accordo sul fatto che l'isolamento dell'Hiv soltanto dal 40% dei pazienti non costituisce la prova che l'Hiv causa l'Aids?"


Gallo: "Direi di sì, da solo, indipendentemente, un isolamento del 40% di un nuovo virus, direi che non è la causa."
A pagina 1300, Gallo ammette il fatto di riscontrare basse percentuali di positività nei soggetti con i sintomi dell'Aids:
Avvocato: "Per gli adulti con KS (Sarcoma di Kaposi), del 30%; per gli adulti con infezioni opportunistiche da Aids del 47%. Lei accetta le sue cifre?"


Gallo: "Accetto le cifre."
A pagina 1317, Gallo riconosce che non ha riscontrato il cosiddetto Hiv nelle lesioni da KS (Sarcoma di Kaposi) e nemmeno nelle cellule T; a pagina 1318, Gallo ammette che i test di "carica virale" non possono essere adoperati per dimostrare l'avvenuta infezione dovuta ad un virus.

CITAZIONE
Uno dei tre metodi utilizzati, a tutt'oggi, per confermare e monitorare l'intensità dell'infezione Hiv in base al presunto numero di copie di virus per millilitro di sangue, è la "Polymerase Chain Reaction" ("PCR").
Queste le parole del suo inventore, Kary B. Mullis, Premio Nobel nel 1993 proprio grazie all'invenzione della "PCR":
"[...] non è in grado di identificare virus [...]."

 
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